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Demenza senile: prevenzione e gestione della malattia

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Chi deve affrontare le difficoltà della demenza senile in famiglia sceglie di farsi un’idea su cos’è questa malattia. Informarsi al riguardo è corretto ma ricordatevi che la consulenza di un medico è sempre la strada più corretta. Esistono centri diurni che possono aiutare le famiglie (figli, nipoti e cargiver) a prendersi cura dei parenti anziani.

In questo articolo affronteremo i seguenti argomenti:

Di che patologia si tratta?

La demenza senile rappresenta la progressiva e graduale degenerazione del sistema nervoso centrale del soggetto colpito, soprattutto per quanto concerne la sua capacità mnemonica a breve termine prima ed a lungo termine poi.

Questa patologia colpisce in genere dopo i 70 anni di età (5% della popolazione italiana) e la sua percentuale di incidenza aumenta con l’età: 16% tra gli 80 e gli 89 anni e 1 anziano over 90 su 3.

Esistono varie tipologie di demenza, tra cui l’Alzheimer è quella più comune, affliggendo il 50-80% dei pazienti interessati dalla malattia. L’Alzheimer comporta in media 10 anni di degenerazione e deterioramento completo delle cellule del cervello prima che sopraggiunga la morte. In altri casi di demenza senile, invece, la progressione della patologia è più o meno lenta.       

Sintomi della demenza senile

I sintomi iniziali si manifestano in lievi vuoti di memoria a breve termine e di ragionamento, per esempio può capitare che l’individuo scordi un impegno stabilito il giorno precedente, o non sia sempre ben orientato tra le mura di casa e nei suoi dintorni (ambienti che normalmente si conoscono alla perfezione). Nella prima fase, se le si fanno notare questi lapsus, la persona reagisce offendendosi e schermando le proprie dimenticanze. È importante non farle pesare questi episodi, poiché si rischia di sfociare nella “cattiveria” degli anziani, i quali, in uno stadio più avanzato della malattia, si sentono perennemente attaccati ed incompresi. Si consiglia piuttosto di cogliere i campanelli d’allarme e rivolgersi immediatamente al proprio medico. Spesso invece i primi segnali vengono ignorati e ci si rende conto di avere un famigliare malato quando la demenza è già in fase avanzata o terminale, impedendo le attività quotidiane e le relazioni sociali.

Il decorso della demenza senile

La demenza senile è una malattia cronica e progressiva. Come anticipato, a seconda del tipo di demenza il decorso può essere più o meno rapido. Esso consiste nel progressivo deterioramento delle cellule cerebrali.

Il soggetto colpito da demenza in fase inoltrata presenta:

  • Vuoti di memoria a breve termine sempre più frequenti
  • Disturbi del movimento (dallo stare in equilibrio in piedi e camminare, fino a non riuscire a reggere il capo da seduto)
  • Disturbi della comprensione, della parola e incapacità di giudizio
  • Difficoltà nella masticazione e nella deglutizione, in concomitanza con inappetenza
  • Incapacità di accudire se stessi
  • Disorientamento

Nella fase terminale si aggiungono poi:

  • Regressione della memoria a lungo termine, fino a sfociare nell’incapacità di riconoscere i propri cari e nell’avere allucinazioni circa persone o animali del proprio passato
  • Deliri psicotici e manie di persecuzione
  • Incontinenza
  • Stato vegetativo

Come si gestisce la demenza senile?

Come detto, per quanto sia complicato accettare che un proprio caro sia affetto da demenza senile, occorre non mostrargli tristezza per la sua condizione o spazientirsi nei suoi confronti. È fondamentale ricordarsi che l’interessato sta già soffrendo e che la sua è una malattia, non un’azione che compie di proposito per infastidire chi lo circonda.

Il malato va quindi assecondato, nei limiti del possibile, e non accusato di pazzia o delirio. Inoltre, è utile evitare confronti con i suoi comportamenti passati, ad esempio: “Vai in quel posto da sempre, come fai a non ricordarti dove si trova?”. Così facendo si rischierebbe di scatenare la sua rabbia o semplice tristezza, in quanto si sentirebbe del tutto incompreso. Nella fase inoltrata e terminale le reazioni possono essere violente, perciò è bene farsi aiutare da infermieri specializzati ed esperti in questa patologia e non temere di chiedere aiuto se il proprio famigliare non risulta più gestibile nelle mura domestiche.

Per ottenere un’interazione efficace con l’interessato si deve parlare con tono pacato, scandendo bene le parole, componendo frasi brevi e semplici. Bisogna poi avere pazienza nell’attesa di un riscontro da parte sua: il malato darà infatti sempre più spesso risposte vaghe, inesatte e formulate lentamente.

La prevenzione della demenza senile

Esistono degli accorgimenti da adottare nel corso della vita per tenere allenata la mente e prevenire quindi l’insorgere della demenza senile.

Innanzitutto, è necessario dare sempre nuovi stimoli al cervello per evitare di cadere nella monotonia, la quale impedisce lo sviluppo delle cellule e delle connessioni nervose. Intrattenere dibattiti interessanti con gli amici, ma anche leggere libri, guardare film, studiare materie nuove, fare i cruciverba e giochi simili è di grande aiuto.

Inoltre, esistono alcuni alimenti stimolanti e integratori che si rivelano utili se consumati con costanza: ginko biloba, ginseng, thè verde, pesce, frutta e verdura (ricchi di antiossidanti per rallentare l’invecchiamento), integratori naturali contenenti vitamine B6, B12, acido folico, fosforo e magnesio.

Infine, è buona norma rispettare regole di benessere generale quali: non fumare, seguire un regime alimentare equilibrato, evitare il sovrappeso, gestire i livelli di colesterolo e controllare lo stress quotidiano da cui deriva ipertensione, praticare attività fisica, se si eseguono lavori statici fare due passi in ufficio ogni mezz’ora.

Mercoledì, 25 Maggio 2022