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Quanto è difficile occuparsi di un anziano?

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Essere un caregiver per un anziano può essere un'esperienza estremamente gratificante, ma anche incredibilmente impegnativa, soprattutto se l'anziano è poco collaborante. Le difficoltà che può incontrare un caregiver nella gestione di un anziano possono essere davvero numerose:

  • Resistenza alle cure
  • Aggressività e irritabilità
  • Problemi di comunicazione
  • Disorientamento e vagabondaggio
  • Gestione dell'igiene personale
  • Routine irregolari
  • Declino cognitivo
  • Isolamento sociale
  • Stress fisico ed emotivo
  • Difficoltà finanziarie
  • Gestione del tempo

Bilanciare il tempo tra le esigenze dell'anziano e altre responsabilità personali o familiari può essere estremamente difficile. Questo può portare a sensi di colpa e frustrazione accompagnato da un profondo sentimento di inadeguatezza.

Tutte queste difficoltà possono essere fisicamente ed emotivamente estenuanti per i caregiver è per questo che si consiglia spesso di essere seguiti da uno psicoterapeuta specializzato in questo tipo di problematiche.

Essere un caregiver di una persona anziana poco collaborante richiede molta pazienza, empatia e risorse.

Disagi emotivi nella gestione di un anziano

Essere sotto posti all’impegno della gestione degli anziani può portare a tutta una serie di disagi emotivi e psicologici. In questo articolo voglio esplorare i 10 principali disagi che impattano maggiormente nella vita del cargiver mostrando qualche esempio tipico.

  1. Stress cronico
  2. Ansia
  3. Depressione
  4. Sensi di colpa
  5. Burnout
  6. Perdita di identità personale
  7. Rabbia e frustrazione
  8. Solitudine
  9. Paura del futuro
  10. Disturbi del sonno

1. Stress Cronico

Lo stress è una delle principali conseguenze psicologiche per i caregiver. La responsabilità costante e la necessità di essere sempre vigili possono creare uno stato di stress continuo.

  • Esempio: Un caregiver può sentirsi sopraffatto dall'ansia ogni volta che deve convincere l'anziano a prendere i farmaci o a fare il bagno, sapendo che ciò potrebbe scatenare un conflitto.

Storia di Anna: Anna è una donna di 45 anni che si prende cura di suo padre, Mario, affetto da Alzheimer. Ogni giorno, Anna deve ricordare a Mario di prendere i suoi farmaci e aiutarlo nelle attività quotidiane. Ogni sera, Anna va a letto con la preoccupazione di doversi svegliare nel cuore della notte se Mario si alza per vagare per casa. Questo costante stato di vigilanza ha portato Anna a vivere in uno stato di stress cronico, sentendosi sempre tesa e incapace di rilassarsi.

2. Ansia

L'ansia può derivare dall'incertezza sul futuro e dalla preoccupazione per il benessere dell'anziano.

  • Esempio: Un caregiver può sperimentare attacchi di panico pensando a cosa succederà se non sarà in grado di gestire un'emergenza medica o se dovrà lasciare l'anziano solo per un breve periodo.

Storia di Roberto: Roberto, 50 anni, si prende cura di sua madre, Carla, che ha gravi problemi di mobilità. Ogni volta che Carla tenta di camminare da sola, Roberto teme che possa cadere e ferirsi gravemente. Questa paura costante ha portato Roberto a sviluppare attacchi di panico. La sua ansia è così intensa che evita di lasciarla sola anche per brevi periodi, limitando le sue uscite e interazioni sociali.

3. Depressione

La depressione può svilupparsi a causa dell'isolamento sociale, della mancanza di supporto e del carico emotivo della cura continua.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe sentirsi senza speranza e perdere interesse per le attività che una volta trovava piacevoli, come uscire con amici o dedicarsi a un hobby.

Storia di Maria: Maria è una donna di 38 anni che ha lasciato il lavoro per prendersi cura del nonno, Giovanni, che soffre di demenza. Con il passare del tempo, Maria ha iniziato a sentirsi isolata dai suoi amici e privarsi di qualsiasi attività che una volta trovava piacevole. La sua routine è diventata monotona e opprimente, portandola a una profonda depressione. Maria si sente costantemente triste e senza speranza, incapace di trovare gioia in ciò che fa.

4. Senti di colpa

I caregiver spesso si sentono in colpa per non fare abbastanza o per desiderare del tempo per sé stessi.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe sentirsi colpevole per essere infastidito dall'anziano o per aver pensato di mettere l'anziano in una casa di cura.

Storia di Marco: Marco, 55 anni, si prende cura della sua zia anziana, Lucia. Nonostante i suoi sforzi, spesso si sente frustrato e impaziente con Lucia, soprattutto quando lei rifiuta di collaborare. Ogni volta che si arrabbia o perde la pazienza, Marco si sente terribilmente in colpa, credendo di non essere un buon caregiver. Questo sentimento di colpa lo perseguita, anche quando cerca di prendersi del tempo per sé stesso.

5. Burnout

Il burnout è una condizione di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da uno stress prolungato e da richieste eccessive.

  • Esempio: Un caregiver esausto potrebbe diventare emotivamente distaccato o cinico, sentendo di non avere più nulla da dare.

Storia di Elena: Elena, 60 anni, si prende cura del marito, Paolo, che ha subito un ictus e ha bisogno di assistenza continua. Elena gestisce tutto da sola: la cura di Paolo, la casa, e le finanze. Dopo mesi di questo carico incessante, Elena ha iniziato a sentirsi completamente esausta, sia fisicamente che emotivamente. Si sente distaccata e cinica, e ogni piccolo compito le sembra insormontabile. Elena è chiaramente in stato di burnout, ma non vede vie d'uscita dalla sua situazione.

6. Perdita di identità personale

Dedicarci completamente alla cura di un'altra persona può far sentire i caregiver come se avessero perso la propria identità e il senso di sé.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe sentirsi come se non fosse più una persona indipendente ma solo una “badante”, trascurando i propri interessi e bisogni personali.

Storia di Laura: Laura, 48 anni, era un'insegnante appassionata prima di lasciare il lavoro per prendersi cura di sua madre, Rita, malata di Parkinson. Con il passare del tempo, Laura ha smesso di vedere i suoi amici, di leggere e di dedicarsi ai suoi hobby. Si sente come se la sua unica identità fosse quella di caregiver. Laura si guarda allo specchio e non riconosce più la donna che era una volta, sentendo di aver perso sé stessa.

7. Rabbia e frustrazione

La frustrazione accumulata può portare a episodi di rabbia, che possono essere diretti verso l'anziano, altri membri della famiglia o sé stessi.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe esplodere in rabbia dopo aver ripetuto per l'ennesima volta le stesse istruzioni all'anziano, sentendo che nulla di ciò che fa è efficace.

Storia di Fabio: Fabio, 42 anni, si prende cura di suo padre, Vincenzo, che soffre di Alzheimer. Ogni giorno, Fabio deve ripetere le stesse istruzioni a suo padre, che spesso dimentica ciò che gli è stato detto pochi minuti prima. La frustrazione accumulata ha portato Fabio a esplodere in episodi di rabbia, urlando contro suo padre. Subito dopo, Fabio si sente terribilmente in colpa, sapendo che il comportamento di suo padre non è colpa sua.

8. Solitudine

Anche quando circondati da altre persone, i caregiver possono sentirsi soli perché sentono che nessuno comprende veramente le loro sfide.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe sentirsi isolato quando amici e familiari non offrono il supporto atteso o minimizzano le difficoltà incontrate.

Storia di Giulia: Giulia, 50 anni, ha messo da parte la sua vita sociale per prendersi cura del marito, Luigi, affetto da una malattia cronica. Nonostante sia circondata da persone, Giulia si sente profondamente sola. Gli amici e i familiari non comprendono appieno le sue sfide quotidiane e, quando si rivolge a loro per parlare, spesso minimizzano i suoi problemi. Giulia si sente isolata, come se nessuno potesse realmente capire ciò che sta passando.

9. Paura del futuro

La preoccupazione costante su cosa accadrà in futuro può causare ansia e incertezza.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe temere di non essere in grado di continuare a fornire assistenza se la salute dell'anziano peggiora ulteriormente o se le proprie risorse finanziarie si esauriscono.

Storia di Sara: Sara, 53 anni, si prende cura della madre, Anna, che ha una forma avanzata di demenza. Ogni giorno, Sara si preoccupa di come gestirà la situazione se la salute di sua madre peggiora ulteriormente. Ha paura di non poter più fornire le cure necessarie o di esaurire le risorse finanziarie della famiglia. Questa paura del futuro è una costante presenza nella sua mente, rendendo difficile per Sara godere del presente.

10. Disturbi del sonno

L'ansia e lo stress possono portare a problemi di sonno, come insonnia o sonno interrotto.

  • Esempio: Un caregiver potrebbe svegliarsi più volte durante la notte per controllare l'anziano, preoccupato che possa aver bisogno di assistenza.

Questi disagi psicologici non solo influenzano il benessere del caregiver, ma possono anche compromettere la qualità delle cure fornite all'anziano. È fondamentale che i caregiver cerchino supporto e risorse per gestire lo stress e prendersi cura della propria salute mentale.

Storia di Luca: Luca, 45 anni, si occupa del padre, Giuseppe, che ha gravi problemi di mobilità e ha bisogno di assistenza anche durante la notte. Luca si sveglia più volte ogni notte per aiutare suo padre ad andare in bagno o a cambiare posizione nel letto. Questa mancanza di sonno ha portato Luca a soffrire di insonnia cronica e sonno interrotto. Durante il giorno, Luca si sente esausto e ha difficoltà a concentrarsi, il che rende ancora più difficile prendersi cura di suo padre.

Una missione del cuore

Queste storie illustrano le diverse sfide psicologiche che i caregiver possono affrontare quotidianamente, evidenziando l'importanza di supporto e risorse per aiutare a gestire tali difficoltà.

Essere un caregiver è un compito grandiosamente nobile e spesso ingrato, che richiede grande dedizione, pazienza e forza emotiva. Tuttavia, è essenziale ricordare che anche i caregiver hanno bisogno di cura e supporto. È fondamentale che i caregiver riconoscano i loro limiti e cerchino aiuto quando necessario. Questo può includere il ricorso a gruppi di supporto, consulenza psicologica, assistenza professionale, o semplicemente il prendersi del tempo per sé stessi.

Affrontare e gestire i disagi psicologici (con un professionista) non è solo cruciale per il benessere del caregiver, ma anche per garantire che possano fornire la migliore assistenza possibile all'anziano. In definitiva, il benessere del caregiver è intrinsecamente legato alla qualità della cura offerta. Prendersi cura di sé stessi non è un atto egoistico, ma una necessità per continuare a prendersi cura degli altri con amore, dedizione e resilienza.

Mercoledì, 12 Giugno 2024