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Perché invecchiando aumentano le paure?

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Davanti alle modificazioni fisiologiche e ai riequilibri funzionali ai quali la persona deve far fronte nel processo di invecchiamento, è possibile che l’anziano reagisca provando un senso di paura e smarrimento. Queste paure possono trasformarsi in vere e proprie fobie, costringendo la persona a mettere in atto comportamenti di evitamento con conseguenze negative sulla sua autonomia e sul suo livello di benessere percepito.

Talvolta, i segni esteriori che accompagnano il processo di invecchiamento non sono accettati; la comparsa di malattie croniche, pur non essendo invalidanti, può minacciare l’indipendenza della persona anziana che reagisce provando un senso di smarrimento. Inoltre, determinati accadimenti della vita, come la morte del coniuge o l’istituzionalizzazione, costringono l’anziano a sperimentare una condizione di solitudine indesiderata. Di solito, a ritrovarsi da sole sono le donne, considerando la maggiore aspettativa di vita.

Quali sono le paure più diffuse tra gli anziani?

I sentimenti di insicurezza e la maggiore vulnerabilità possono prendere il sopravvento e far sì che nell’anziano emergano paure che richiedono ascolto, comprensione e sostegno. Per esempio, a causa della ridotta funzionalità motoria, un anziano potrebbe sviluppare una certa insicurezza nel compiere i tragitti abituali per il timore di cadere. Questo timore potrebbe spingerlo a poco a poco a non uscire più dalla propria abitazione nemmeno per brevi passeggiate, attivando così un circolo vizioso che può portare all’isolamento e a sviluppare, in alcuni casi, agorafobia. Di solito, l’agorafobia si manifesta in seguito ad attacchi di panico o a situazioni di ansia di minore entità accaduti in ambienti sociali. La persona anziana, che può aver provato attacchi di panico in spazi aperti o chiusi ma affollati potrebbe incominciare ad evitare sistematicamente tutti i luoghi, le situazioni e i contesti in cui troverebbe ostacoli qualora necessitasse di essere aiutata, per esempio nella deambulazione etc..

Non è da sottovalutare che la realtà sociale in cui ci troviamo, specialmente nelle aree metropolitane, è percepita dall’anziano come un ambiente avverso e pericoloso. Le frequenti notizie di cronaca riguardanti aggressioni fisiche e/o psicologiche nei confronti di persone anziane possono minare l’equilibrio emotivo facilitando l’insorgenza di nuove paure e insicurezze verso un ambiente nel quale non ritrovano un senso di appartenenza e di continuità.

In alcuni casi, può accadere che le persone anziane mostrino una riattivazione della sintomatologia ansiosa che era rimasta silente durante l’età adulta. Questo accade perché gli eventi presenti potrebbero avere una risonanza emotiva con qualche avvenimento del passato, oppure perché la persona anziana ha la tendenza a rielaborare episodi significativi della sua vita.

Soprattutto nel caso di istituzionalizzazione, la persona anziana potrebbe manifestare segni di ipocondria, attraverso una preoccupazione eccessiva e spesso infondata per aspetti legati alla propria salute fisica e psichica. Questa paura potrebbe indurre la persona stessa ad evitare di chiedere aiuto per timore di perdere la propria autonomia, di diventare un peso e quindi aggravare la sua percezione di dipendenza dagli altri.

Come reagisce la persona anziana di fronte alle proprie paure?

Solitamente, la persona anziana riconosce ed è consapevole delle proprie paure mobilitando le sue risorse nel tentativo di promuovere azioni utili ed efficaci per ridurle e trovare soluzioni concrete. Per esempio, in seguito al pensionamento, anziché focalizzarsi sul ruolo lavorativo perduto, la persona potrebbe considerare come visione alternativa l’avere tanto tempo libero a disposizione, scoprire e coltivare interessi per i quali prima non aveva tempo. Ecco perché molti anziani si adoperano per creare nuovi ruoli, per esempio prendendosi cura dei nipoti o iniziando attività di volontariato.  Oppure, altre persone trovano sollievo nel frequentare gruppi di anziani con cui condividere reciproche esperienze e consigli sui modi di affrontare la quotidianità.

La persona può non essere consapevole?

In alcuni casi, la persona può non essere del tutto consapevole delle proprie preoccupazioni, oppure, pur essendone consapevole, potrebbe non riuscire a mobilitare le risorse necessarie per ribaltare la situazione. In questo caso, è verosimile che l’ansia e le paure si manifestino esclusivamente con sintomi fisici e, la concomitanza con eventuali patologie fisiche, potrebbe rendere difficoltoso comprendere la causa di tali disturbi.  

Cosa fare quando un proprio caro manifesta una forte paura?

In questi casi, quando si ha a che fare con una persona che manifesta qualsiasi tipo di paura è utile non farla sentire obbligata a superarla.  Infatti, è bene tenere a mente che uno dei pregiudizi più diffusi sulla paura è credere erroneamente che sia un sintomo di debolezza caratteriale. Inoltre, se almeno inizialmente, potrebbe sembrare una soluzione valida accudire la persone in tutte le sue esigenze di protezione, accompagnamento ed assistenza, con il tempo potrebbe essere controproducente. Infatti, proteggendola esageratamente è come se si confermasse l’esistenza della sua paura e della sua incapacità ad non affrontare la situazione in modi alternativi.

La dott.ssa Chiara Usai è specialista in "Neuropsicologia delle demenze" ed offre consulenza e supporto psicologico per pazienti e caregiver! Visita il sito web ufficiale per avere un supporto e maggiori informazioni: http://www.chiarausai.it/

Quindi cosa fare?

La paura nasce dall’impossibilità di vedere le cose in modi alternativi, quindi è importante favorire il fatto che la persona possa parlarne, senza scandalizzarsi e senza sentirsi colpevolizzata (la persona che ha paura ha già una visione negativi di sé stessa), senza veder minimizzato il suo vissuto. L’ascolto è fondamentale per non lasciare la persona da sola, in un momento in cui magari un semplice confronto potrebbe risolvere una buona parte dei timori. Infine, con gradualità, si può invitare la persona a trovare delle alternative utili e concrete che possano sostenerla nell’affrontare, ed eventualmente, superare attivamente la paura.

Mercoledì, 08 Marzo 2023